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Le Wunderkammern, collezioni non specialistiche, frutto di una cultura enciclopedica che mirava ad una totalità del sapere, si sviluppavano in tre branche: “Naturalia, Artificialia e Mirabilia” ove oggetti di forme curiose, stravaganti e fuori norma suggerivano mirabolanti percorsi alla memoria e alla fantasia. L’Artista come un collezionista di “materiali” e di “tecniche” compone una sorta di microcosmo di cui l’Opera rispecchia la totalità, comprendendo la memoria dell’Arte, la memoria della Natura e la memoria dell’Uomo. La “Tecnica” continuamente sperimentale, consente all’Artista l’espressione della Meraviglia e dell’Oggetto Impossibile, ottenuto recuperando frammenti della memoria come legni, vetri, bronzi antichi o materiali aerei come piume o stravaganti forme dal mondo animale e vegetale come uova di struzzo e radici e rami dalle forme antropomorfiche – sorta di sculture-oggetto, moderna riproposizione dell’Oggetto-Meraviglia.
foto: mostra "Il luogo e la Cava", Galleria L'Eremita, Calcata 1992
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Le Wunderkammern, collezioni non specialistiche, frutto di una cultura enciclopedica che mirava ad una totalità del sapere, si sviluppavano in tre branche: “Naturalia, Artificialia e Mirabilia” ove oggetti di forme curiose, stravaganti e fuori norma suggerivano mirabolanti percorsi alla memoria e alla fantasia. L’Artista come un collezionista di “materiali” e di “tecniche” compone una sorta di microcosmo di cui l’Opera rispecchia la totalità, comprendendo la memoria dell’Arte, la memoria della Natura e la memoria dell’Uomo. La “Tecnica” continuamente sperimentale, consente all’Artista l’espressione della Meraviglia e dell’Oggetto Impossibile, ottenuto recuperando frammenti della memoria come legni, vetri, bronzi antichi o materiali aerei come piume o stravaganti forme dal mondo animale e vegetale come uova di struzzo e radici e rami dalle forme antropomorfiche – sorta di sculture-oggetto, moderna riproposizione dell’Oggetto-Meraviglia.
foto: mostra "Il luogo e la Cava", Galleria L'Eremita, Calcata 1992
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